A cinque anni dall’ultimo lavoro discografico, uscirà il prossimo 4 marzo Canzoni della Cupa, decimo album del musicista, cantautore e polistrumentista italiano Vinicio Capossela, nato in Germania da genitori di origine irpina, notato per la prima volta da nientemeno che Francesco Guccini e che annovera, nella propria carriera artistica, dieci album in studio e tre album live.

Prodotto dalla sua casa discografica, La Cùpa, e distribuito da Warner Music, il doppio album Canzoni della Cupa è formato da due lati, chiamati rispettivamente Polvere ed Ombra.

Fatto di canzoni esposte al secco dalle terre in cui affondano le proprie radici, il primo lato include brani ispirati al lavorio della polvere, rivelando e mettendo a nudo le radici della terra da cui attinge e prende vita la sua musica. Ispirato alla parte più inconscia, il lato in Ombra è, invece, quello dei presagi, dell’inconscio, dell’inganno e del racconto che suscita meraviglia ed inquietudine.

Ed è proprio in questo secondo lato che è contenuto il primo singolo dell’album, Il Pumminale, termine con il quale la cultura popolare si riferiva all’antico Licantropo, il lupo mannaro, con riferimento alla parte dell’uomo in cui non vi è distinzione tra uomo ed animale. Molto interessante il video, girato in Irpinia e diretto dal regista americano di origini polacche Lech Kowalski.

Canzoni della Cupa affonda le radici nella medesima realtà da cui scaturirono l’ultimo romanzo di Capossela, intitolato Il Paese dei Coppoloni, pubblicato lo scorso anno, e l’omonimo film, viaggio cinematografico, geografico e musicale, narrato, cantato e vissuto da Capossela in prima persona, con i quali ha in comune la costante esplorazione della cultura di quelle terre pregne di canti e racconti, che è stata la fonte di ispirazione.

Verranno rese note a breve anche le date della lunga tournée che vedrà Vinicio Capossela impegnato in numerosi live in tutta Italia.