Rihanna, ANTI

RihannaA sorpresa è uscito ANTI, l’ottavo album di Rihanna. Rimandato più volte, anticipato da una serie di singoli poi misteriosamente esclusi dalla tracklist e pubblicato a solo qualche settimana di distanza dall’inizio del suo tour mondiale, ANTI è un disco eclettico in cui la cantante barbadiana, da una parte, seguita a rivendicare il suo ruolo di bad girl, ma, dall’altra, si impone come interprete più matura, rinunciando ai pezzi dance a favore di ballad intense e canzoni dall’impianto classico e cercando di trovare un punto di incontro tra il suo R&B ed i suoni indie. Ne scaturisce una mistura di funky, soul della old school, suoni da club e psichedelia, a tratti dark.

Passiamo all’ascolto del disco, brano per brano. In Consideration (feat. SZA) il rap della singer-songwriter americana SZA si fonde armoniosamente con il cantato di Rihanna. Segue James Joint, traccia breve con interludi costituiti da synth e Midi stratificati.

Il funky pop orecchiabile di Kiss It Better ci riporta alle atmosfere di certi pezzi pop anni Ottanta e Novanta, mentre in Work (feat. Drake) viene riproposto quel gioco di sillabe ripetute che fa molto tormentone. Anche il pezzo Needed Me sembra uscito dalla penna di Drake.

Pezzi interessanti sono Desperado, il cui testo ruota intorno alla disperazione della cantante, e Woo, dai suoni cupi e drammatici. Anche Yeah I Said It esplora il territorio dark e sensuale.

Same Ol’ Mistakes è un pezzo dei Tame Impala, un esperimento che fissa un punto d’incontro tra il suono indie e l’R&B più pop. Degne di nota anche Never Ending, con chitarra acustica, e Love On The Brain, con archi e suoni retrò, evidente richiamo agli anni Cinquanta. Segue Higher, con violini lussureggianti. A chiudere il disco c’è Close To You, pop ballad intensa con il pianoforte in primo piano.